giovedì 7 luglio 2011

Ovunque Vado

Ovunque vado è una scommessa con me stesso: rimanere fedele a un impegno costante di riflessione sulla missione e sull'essere missionario.
Sono le circostanze a ricordarmi ancora una volta questa esigenza profonda che condivido con tanti "colleghi", in modo particolare coloro che vivono la loro esperienza ad gentes in un'Europa in continuo mutamento, i cui contorni sono difficili da decifrare.
Chi per caso o per invito dovesse imbattersi in queste pagine non aspetti di trovarsi una grande logicità o chiarezza di visione capace di guidare in territori nuovi. Sono piuttosto fogli di taccuino sparsi sul cammino fatto, che invitano il viandante che con me condivide  il percorso a rallentare, chinarsi, leggere, magari commentare e lasciare che il vento del ciberspazio porti le lettere altrove.
Ovunque Vado porto con me un blocco notes; non è detto che sempre lo usi, ma in borsa carta e penna non mancano mai, anche in un era digitale come quella in cui viviamo. La sfida consiste nel ricordarsi di averlo, sto benedetto taccuino, aprirlo e scriverci su, ricordandosi ad ogni istante che la missione è innanzi tutto racconto. E non sarà, forse, che le difficoltà che incontriamo oggi a capirla dipendono anche dal fatto che, presi da tutt'altro, non riusciamo neanche più a raccontarcela come prima, come facevamo una volta?
Benvenuti, allora, raccontiamoci le storie della nostra missione; portiamoci l'un l'altro nello zaino, ovunque andiate, ovunque vada