domenica 26 agosto 2012

Da via Cialdini alla steppa


Sono migliaia i chilometri che separano Torino da Ullaan Baatar e a pensarci fa un certo effetto ritrovarsi così lontani da casa, da via Cialdini e dalla parrocchia Regina delle Missioni, luogo dove, seppur in anni diversi abbiamo condiviso parte della nostra formazione cristiana. Il fatto è che siamo due parrocchiani un po’ particolari, entrambi missionari della Consolata: padre Giorgio Marengo si trova in Mongolia da ormai quasi dieci anni, mentre il sottoscritto lavora nel Consiglio generale dell’Istituto, incaricato di accompagnare le nostre missioni in Europa ed Asia.
C’è però aria di casa nel fuoristrada che, insieme a Suor Lucia Bartolomasi (di Alpignano), ci trasporta dalla capitale della Mongolia a Arveiheer, dove ha sede la piccola comunità dei missionari e delle missionarie della Consolata, eretta parrocchia da poco più di un mese. Macinando chilometri si intrecciano ricordi, mischiando con disinvoltura il presente della realtà missionaria fra i nomadi delle steppe, il futuro della nostra missione nel continente asiatico e il passato fatto di luoghi e volti, conosciuti e condivisi a Regina delle Missioni. È stato un po’ come portarvi con noi in missione, lì dove, in fondo, ci avete inviati anni fa perché fossimo l’espressione missionaria della vostra e nostra comunità parrocchiale.
Non c’è alcun dubbio che la missione in cui lavora padre Giorgio, sia di frontiera, in un contesto di prima evangelizzazione e dove la bellezza primitiva ed incontaminata dell’ambiente riesce soltanto in parte a mitigare le asperità del clima, della lingua e della condivisione della vita sociale con la gente mongola. Colpisce però vedere la serenità e la gioia con cui lui e gli altri missionari e missionarie della Consolata si aprono alla novità di questa missione che rappresenta per il nostro Istituto una sfida nuova ed entusiasmante. Questa è senz’altro l’immagine più bella e forte che porto nel cuore.
Chissà che un giorno un pellegrinaggio un po’ speciale non possa condurre qualcuno della parrocchia, magari qualche ragazzo dei gruppi giovanili, ad “assaggiare” un po’ di missione in Mongolia. Giorgio, immagino, ne sarebbe contentissimo, così come felice sarebbe senz’altro la nostra Patrona, Maria Regina delle Missioni, oggi presente nell’immagine della Vergine Consolata, davanti alla chiesa, a forma di tenda mongola, della comunità di Arveiheer.