Si è svolta a Roma dal 21 al 26 gennaio 2013, presso
la Casa Generalizia dei Missionari della Consolata, l’Assemblea continentale
europea. Momento di discernimento e condivisione proposto dal Capitolo
Generale, l’Assemblea ha seguito di qualche mese la riunione del Consiglio
Continentale, organo direttivo e orientativo di tutte le attività missionarie
che si svolgono in Europa. Era stato proprio il Consiglio ad indire di fatto
l’Assemblea e a stabilirne l’agenda con l’obiettivo, anch'esso rispondente a un
mandato capitolare, di iniziare ad abbozzare quello che sarà il Progetto
missionario continentale dell’Europa.
In particolare il Consiglio aveva chiesto di offrire
un chiarimento sul significato di Continentalità alla luce della realtà
europea, di individuare alcuni ambiti ad gentes prioritari in Europa oggi e di
dare alcune luci in merito alla contestualizzazione del nostro carisma della
formazione e dell’economia. Un tempo è anche stato dedicato alla redazione
delle schede del Biennio, che contengono il lavoro previsto per le nostre
comunità locali (cf. XIICG, 25 e Linee programmatiche della DG “Passiamo all'altra riva”).
La
continentalità, questa sconosciuta?
In questa breve
riflessione ci soffermeremo in particolare sul tema della Continentalità, scelta
capitolare chiamata a diventare sempre di più, in Europa come altrove, parte
del modo di intendere la missione del missionario della Consolata. È stato
importante partire da questo punto, in quanto l’idea di continentalità non è
ancora totalmente compresa e accettata, nonostante che nell'Istituto si parli
ufficialmente di continentalità dal Capitolo Generale di Sagana del 1999.
Sarebbe anzi interessante riprendere ancora una volta gli spunti offerti dalla
riflessione IMC al riguardo, sottolineando anche il modo in cui, a volte con
sfumature diverse, sono stati recepiti nei vari continenti.
Qui basti ricordare
quanto l’ultimo Capitolo Generale ha sottolineato parlando di continentalità,
riconfermando la scelta dello “spirito di continentalità” come criterio fondamentale per qualificare e contestualizzare
maggiormente la nostra missione (XI CG 95). L’Assemblea ha provato a definire
cosa significa per noi in Europa la parola “continentalità”. Dare una
definizione significa rivelare l’essenza, ciò che una realtà è in quanto tale,
con gli elementi fondamentali che la caratterizzano.
Una
definizione di continentalità
Il risultato di questa
riflessione è raccolto nelle frasi seguenti, che sono il frutto del
discernimento di tutti coloro che hanno preso parte all'incontro; si è detto
che la continentalità:
- è uno
spirito, che esprime il comune desiderio di contestualizzare la nostra
missione e il nostro carisma in Europa;
- è un
cammino
o
già in atto, graduale e costante, di
qualificazione della nostra missione;
o
attraverso il quale ci inseriamo in un
processo europeo più ampio che tocca la vita politica, sociale, economica,
religiosa dei nostri paesi;
o
che ci stimola a diventare maggiormente
segni di consolazione e sentinelle di universalità e globalità all'interno delle chiese e delle altre realtà locali in cui ci troviamo;
- è lo
strumento attraverso il quale possiamo immaginare e realizzare una
missione più aperta, condivisa ed efficace, nella responsabilità e nella
sussidiarietà in vista di una nuova organizzazione giuridica
dell’Istituto.
Ogni affermazione non
dovrebbe aver bisogno di nessuna spiegazione, ma merita due parole di commento.
Innanzitutto, la
definizione, citando il Capitolo, ribadisce che la continentalità è uno
spirito, un modo di vedere la realtà, una disposizione dell’animo aperta alla
realtà del paese vicino, alla volontà di lavorare fianco a fianco su problemi
comuni, aiutandosi vicendevolmente a capire il contesto e ad intervenire su di
esso con strumenti adatti.
L’Assemblea ha anche
ritenuto importante sottolineare la dinamicità del processo continentale
definendolo un cammino. È convinzione condivisa che sarà solo percorrendo tale
cammino che, come ci ricorda la famosa frase di Antonio Machado, il nostro
procedere si potrà arricchire di nuove strade e di altrettante possibilità di
migliorare la comprensione di questo fenomeno. Il cammino continentale è già
presente; fa parte dell’esperienza dell’Istituto, ma si rende anche manifesti
in molti tentativi di unità che coinvolgono la società civile e politica, il
mondo del lavoro e, ambito ultimamente messo un po’ sotto esame, l’economia.
Anzi, i partecipanti all’Assemblea hanno tenuto a precisare che, nel dare una
definizione di continentalità, desideravano inserirsi in una scia del passato.
Più volte hanno ripetuto che la continentalità non è un’invenzione del momento,
ma il frutto di un desiderio sincero di essere segni più vividi di consolazione
e attente sentinelle di universalità e globalità nelle realtà, ecclesiali e
non, dove ci si trova a vivere la nostra missione.
Alcuni
elementi imprescindibili
Detto questo, la
speranza è che, iniziando a lavorare insieme, lo spirito diventi sempre di più
anche uno strumento capace di dare alla nostra organizzazione continentale quei
tratti, anche giuridici, che la renderebbero più leggera, più duttile, più
rispondente al contesto e al tempo presente. Chiaramente, se non si parte, mai
si arriverà ad una meta, qualunque essa possa essere.
L’Assemblea ha anche
individuato alcuni aspetti ritenuti irrinunciabili per poter mettere in marcia
un cammino continentale che non sia soltanto esercizio teorico, ma diventi
strumento pratico di governo, di buon governo. L’aspetto più importante è senz'altro quello di arrivare quanto prima ad un Progetto missionario
continentale, in modo da avere un punto di riferimento, un navigatore sempre
acceso in grado di ricordare principi, discernere priorità e scegliere
strumenti idonei. Fondamentale è anche il ruolo giocato dalla formazione
continua e da una possibile attività concreta, condivisa a livello
continentale.
Dall'Assemblea è emerso
chiaramente che il conseguimento di questi aspetti basilari e dalla capacità di
formare e coinvolgere i missionari in questo cammino dipenderà in buona parte
l’esito positivo del cammino continentale iniziato e, di conseguenza, della
nostra missione in Europa oggi.