lunedì 17 ottobre 2011

La "Virgen balaceada"

A seguito della continua tensione politica fra i due partiti dominanti, conservatore e liberale, e in modo particolare dopo l'uccisione del candidato liberale alla presidenza della Repubblica colombiana, Jorge Eliécer Gaitán, si scatenò nel paese sudamericano un periodo di forti scontri armati, che vanno sotto il nome de: La violencia. Per dieci anni, soldataglie al pago dei due partiti combatterono un'autentica guerra civile che coinvolse la popolazione e lasciò sul terreno più di duecento mila morti. Soprattutto la componente più massona del liberalismo si caratterizzò per un forte anti-clericalismo, in parte politicamente dovuto all'attaccamento della chiesa colombiana dell'epoca alle frange più conservatrici della politica e dell'economia.
La chiesa parrocchiale di Jambalò (Cauca)
Un giorno, una soldataglia liberale si avvicinò all'abitato di Jambalò (Cauca), si fermò nella vereda o frazione de La Mina, dove, appunto si trovava una miniera di oro oggi esaurita. Dopo aver eliminato qualche persona si diressero verso la cappella della frazione e, come azione di spregio, presero la statuetta della Madonna che lì si venerava, la buttarono per terra sulla strada davanti alla chiesetta, la presero a calci e le spararono una serie di pistolettate, lasciandola nella polvere, mezza distrutta.
La gente della frazione, la prese e qualcuno pietosamente iniziò a ripararla. Oggi si trova nella stessa cappella, con i segni delle ferite ancora visibili. È la "Virgen balaceada", la Madonna presa a revolverate.. mostra i suoi segni alla gente del Cauca, sovente esposta allo stesso trattamento violento, minacciata e maltrattata dall'esercito, dalla guerriglia, da chi si arroga il diritto di discutere con le armi invece che con la forza della parola. È vittima della guerra, vera Regina della pace.



  

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